giovedì 25 settembre 2014

LA RICETTA SVUOTA FRIGO.

Vi avviso subito: questa è una ricetta di una banalità estrema. Di quelle che prendi quello che trovi in casa, butti tutto in una pentola e amen.

Ieri non sapevo cosa cucinare. Ho aperto il frigo e scrutato dentro in cerca di ispirazione. Non avevo tempo per andare al supermercato, avevo un sacco di cose da fare a casa. Dopo giorni di pioggia finalmente è uscito un bel sole caldo, con una bella arietta tiepida e asciutta e visto che non so quanto durerà questo stato di grazia, non potevo permettermi di perdere neanche un minuto. Quindi si cucina con quel che c’è.
Dal cassetto delle verdure mi è giunto un richiamo accorato: c’era ancora qualche verdura dell’orto di mio padre che chiedeva disperatamente di essere usata.
Qualche melanzana, le ultime zucchine, un peperone, dei pomodori troppo maturi. Quando ti fissano con lo sguardo mesto e le orecchie piegate forse è il caso di rendere onore alla loro breve esistenza.

Nella tradizione ligure c’è un piatto che più di ogni altro serve a questo scopo: la Ratatuja.
O Ratatuille. Per dirla alla francese. Ma come ho già spiegato in questo post, per me è e rimarrà sempre un piatto ligure, nato al di qua del confine e emigrato poi in terra di Francia. I nostri vicini sono solo stati più furbi a farlo conoscere per primi, la Disney ha poi fatto il resto.
Nella ricetta di famiglia (è sempre meglio specificarlo quando si tratta di ricette regionali con mille varianti) sono previsti anche fagioli, fagiolini e qualche patata. Quindi diventa un piatto unico.
A volte però ometto le patate e lo accompagno con del cous cous  o del riso bollito.

Riso. Ho detto riso? Caspita il riso!! Come ho fatto a non pensarci prima.
Ma certo: il riso per l’MTChallenge di questo mese. Però devo attenermi alle tre tecniche di cottura suggerite da Acquaviva, la vincitrice della scorsa sfida.
Mi manca solo di fare il riso Pilav. E sia.

Questo metodo di cottura è tipico della Turchia e della Persia, ma si è diffuso in tutto il Medio Oriente e anche in India. Consiste nel rosolare il riso in un grasso, tipo burro chiarificato o olio, poi ricoprirlo con una dose di acqua o brodo pari al doppio del suo volume e farlo cuocere a fuoco dolce, coperto e senza mescolare, finchè il liquido non è perfettamente assorbito e il riso è cotto e ben sgranato, ma ancora un po’ al dente. Poi si fa riposare qualche minuto a fuoco spento e col coperchio. Al riso, in cottura, si possono aggiungere erbe aromatiche o spezie. Viene usato per accompagnare piatti di carne o pesce, di solito in umido.
Ma si possono aggiungere in cottura carne a pezzi, verdure, frutta fresca e secca. Diventa così un meraviglioso piatto completo.

Ho pensato di preparare quindi un riso pilav al pomodoro, anche questa ricetta appartiene alla mia famiglia, mia madre la faceva spesso. Veramente lei i risotti li fa quasi tutti così, senza sapere che sta facendo in realtà un pilav.
Effettivamente è un metodo di cottura molto furbo, il riso in pratica si cuoce da solo, una volta che si prende la mano con i tempi di cottura e qualità di riso, si ottengono dei “pseudo risotti” fantastici, solo un po’ meno amidosi e legati. Comunque si possono sempre mantecare alla fine con burro, formaggio o con una cucchaiata delle verdure usate in cottura frullate, come insegna mamma Mariangela: per esempio nel caso del riso con asparagi basta fullare un paio di gambi di asparagi cotti e usare questa cremina per mantecare il riso. Forse non sarà un metodo ortodosso ma voi lo sapete che io sono cintura nera di ricerca di scorciatoie ed espedienti vari.

Inoltre ho scoperto che questo Pilav al pomodoro appartiene anche alla cucina turca e persiana. Adesso comincio a capire questa corrispondenza di amorosi sensi verso queste tradizioni culinarie.

Però ho aggiunto anche le verdure e un po’ di Harissa, una deliziosa salsina di peperoncini che ultimamente non può più mancare nel mio frigo.
Quindi ho fatto come al solito un mix di ricette e ingredienti.

Le verdure le ho fatte un po’ rosolare a parte. Appena qualche minuto. Perché mettendole da crude nel riso avrebbero rilasciato acqua di vegetazione compromettendone la cottura, ma soprattutto perché volevo evitare l’effetto minestrone, volevo invece verdure cotte ma ancora sode e con un gusto ben definito.
 
 



 




Riso Pilav piccante al pomodoro con verdure.

Ingredienti per 6 persone:
400g- 420g riso Roma, o un altro riso superfino a chicco lungo,
1 scalogno,
1 cipolla rossa o un piccolo porro,
4 pomodori maturi da sugo,
2 piccole melanzane lunghe,
3 piccole zucchine chiare,
1 peperone rosso,
1 carota,
100g di fagiolini,
200g ceci lessati o in scatola (peso sgocciolato),
1 spicchio d’aglio,
1 cucchiaio di Harissa (salsa piccante marocchina).

Lavate e pulite tutte le verdure. Spuntate i fagiolini, spezzateli in due e scottateli per 5 minuti in acqua bollente salata, scolateli al dente.
Tagliate la carota a rondelle. Tagliate zucchine, melanzane e peperoni a cubetti di circa 2cm di lato, più o meno. Mettete le melanzane in un colapasta cosparse di sale e fatele riposare per mezzora circa in modo che perdano l’amaro.
Affettate la cipolla sottilmente e fatela rosolare in una padella antiaderente con due cucchiai di olio per un paio di minuti. Sciacquate le melanzane e mettetele in padella con le altre verdure a pezzetti. Unite anche i fagiolini.
Fate saltare le verdure per circa 5 minuti. Unite un pomodoro pelato e tagliato a pezzetti, non tritato. Regolate di sale e fate cuocere ancora 2 minuti, fate saltare a fuoco vivo. Le verdure devono essere rosolate ma ancora molto al dente.

Nel frattempo tritate finemente lo scalogno e fatelo appassire in una pentola con poco olio. Spellate i pomodori e frullate la polpa, unitela allo scalogno con uno spicchio d’aglio intero, fate prendere il bollore, salate leggermente poi unite il riso.
La polpa di pomodoro deve superare il riso di 2cm circa, se non è così unite dell’acqua calda o brodo vegetale caldo. Date una leggera mescolata, abbassate la fiamma al minimo, mettete il coperchio e cuocete per circa 10 minuti. Il riso deve essere ancora molto al dente e il liquido non deve essere ancora del tutto assorbito.

A questo punto unite le verdure rosolate e i ceci precotti, mescolate e cuocete coperto per altri 10 minuti, sempre al minimo. Spegnete e lasciate riposare per 2 minuti coperto prima di servire. Mantecate con la Harissa piccante.

È meglio dare alle verdure una breve rosolata in padella perché perdano in parte la loro acqua e non diventino molli, assumendo durante la cottura nel riso un aspetto e un sapore da minestrone.



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

6 commenti:

  1. faccio spesso dei piatti pieni di verdure e spesso con quelle che ho nel frigo, mi piace moltissimo il tuo piatto! e il tocco piccante ci sta benissimo!
    ciao!
    Francesca

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  2. Hai improvvisato un piatto strepitoso..complimenti!!!!
    Ma non sono forse queste le soddisfazioni di una donna di casa??? Con niente creare un piatto di questo genere??? Chapeau ^_*

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  3. anche mia mamma ha sempre fatto il pilaf al pomodoro! certo, un po' alla buona... e non con questi tuoi risultati! Ed iI tocco di harissa è quel che ci voleva...

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  4. veramente gustoso questo riso! Scusa tesoro la volta scorsa mi ero unita ai tuoi followers, ma a quanto pare non aveva preso ora ho riprovato e ci sono !!
    buon we
    Alice

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  5. io ti lovvo.
    E stavolta, non per questa tua scopppiettante partecipazione all'mtc (che resterà negli annali, sia chiaro:-): ma per questa rivendicazione della paternità della ratatouille. Perchè la sfiga che ci vede sempre benissimo ha dato un saggio della sua vista perfetta quando ha messo vicino un popolo schivo fino all'autolesionismo come siamo noi Liguri con un altro così orgoglioso delle proprie tradizioni da valorizzare al massimo, qualsiasi cosa si trovi dalla parte giusta (sigh sigh) delle Alpi.
    e già che parliamo di tradizioni comuni, aggiungo che la Liguria è la regione che meglio conserva certe tradizioni oorientali e arabe: quasi più della Sicilia, che nei secoli le ha rielaborate, con l'abbondanza dei prodotti della sua terra. Noi, poveretti, no: poco ci è toccato, poco abbiamo potuto variare. Tant'è che le cotture del riso da noi non comprendono il risotto, per dire. E chi ci dice che il riso rosso di tua mamma non abbia ascendenze turche per davvero? ;-)
    Insomma, dopo due post in cui hai finalmente fatto vedere chi sei (ed era anche un po' ora, visto che non ne potevo più di dirmelo da sola, "ma quanto brava è la manu"), ora arriva pure quello dei riscatto dei Liguri e delle loro verdure in padella. Megiu de cuscì...:-)
    Grandissima Manu, ci siamo proprio divertiti, questo mese, qui da te!

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  6. Grazie a tutte per gli splendidi commenti. Sono contenta che vi sia piaciuta la mia ricetta. In realtà è così semplice e banale che ero molto indecisa se postarla o quantomeno se farla partecipare all'mtc. Poi ho pensato che mi rispecchia. Questa come le altre che faccio. Quelle più elaborate, pensate, "apparecchiate" insomma e quelle più semplici e veloci. Perché io sono esattamente così. E mi piace pensare che nel web così come in questo contest ci sia spazio per tutti. Adesso la smetto di dire cose serie altrimenti mi preoccupo. Buona notte a tutti.

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Spero vi siate divertiti qui da me. La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che vogliono condividere con me la passione per la cucina e i libri. In amicizia e serenità. Sarò felicissima se mi lascerete un commento, un'opinione, un consiglio ...anche solo un saluto! Fa davero piacere avere un segno del vostro passaggo qui.